La ley italiana sobre procreación asistida reconoce los derechos del «nasciturus» (12-jun-02)

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  La ley italiana sobre procreación asistida reconoce los derechos del «nasciturus»  En Italia, la Cámara de los Diputados aprobó el martes, con 268 votos a favor y 157 en contra, el primer artí­culo de la ley sobre procreación asistida; el texto reconoce los derechos del «nasciturus», pero no afecta a la …

 

La ley italiana sobre procreación asistida reconoce los derechos del «nasciturus»
 



En Italia, la Cámara de los Diputados aprobó el martes, con 268 votos a favor y 157 en contra, el primer artí­culo de la ley sobre procreación asistida; el texto reconoce los derechos del «nasciturus», pero no afecta a la ley del aborto (la 194). El acceso a la fecundación artificial no se realizará gratuitamente a través del Servicio Sanitario Nacional, sino que se creará un fondo nacional.


Corriere della Sera [ http://www.corriere.it ], 12.06.2002 :
 

Fecondazione, approvati i diritti del nascituro

 

 

  Voto alla Camera: tecniche in vitro non a carico del Servizio sanitario. L’ Ulivo: vogliono favorire i privati. Accordo sull’ aborto
  Guerzoni Monica

ROMA – Con 268 sí¬ e 157 no, alla fine di una votazione appassionata e tesa, la Camera ha approvato il primo articolo della discussa legge sulla procreazione assistita. C’ í¨ voluto un giorno intero per riconoscere la tutela di tutti i soggetti coinvol ti nella fecondazione artificiale, «compreso il nascituro». E per dare il via libera alle tecniche «qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilití  o infertilití ». Ma il ricorso alla fecondazione artificiale non rientrerí  tra le prestazioni del Sistema sanitario nazionale: verrí  perí² creato un fondo nazionale. Il centrosinistra accusa la maggioranza di voler smantellare la sanití  pubblica per favorire i privati.

ABORTO – Il diritto all’ aborto non sarí  toccato: maggioranza e opposizione hanno trovato un punto d’ incontro sulla formulazione di alcuni articoli che riguardano l’ impianto degli embrioni e i diritti del concepito. Passaggi contestati dalla minoranza (ma anche da alcuni esponenti del cen trodestra, tra cui Alessandra Mussolini di An), che temeva un tentativo di «aggirare» la 194.

ETEROLOGA – Sono 36 anni che il Parlamento prova a definire un insieme di norme sulla procreazione assistita. Il tema í¨ delicatissimo e ha in sé forti impli cazioni etiche, culturali e religiose. La battaglia, annunciata da mesi, ha trovato un Parlamento diviso secondo la coscienza dei singoli, e non secondo gli schieramenti: laici da una parte, cattolici dall’ altra, pronti a scontrarsi ancora sulla «fecondazione eterologa» (con il seme o l’ ovulo non della coppia) e sul destino degli embrioni che non vengono impiantati nell’ utero della donna.

 EMBRIONI – Il primo colpo di scena arriva da Rifondazione. Graziella Mascia mostra in aula due provette d i vetro. Dentro, dice l’ onorevole, ci sono embrioni umani: «Alle 9 siamo andate all’ anagrafe e ne abbiamo registrati 50. Il funzionario í¨ rimasto interdetto e dopo un po’ siamo state allontanate dalla polizia». Nelle fialette nessun embrione, ma so lo dei palloncini rossi. Obiettivo: «Provocare una discussione per dimostrare come questa legge non ha ragione di esistere».

VOTO SEGRETO – In aula i partiti annunciano libertí  di voto. «Le identití  personali devono poter prevalere sulle appartenenze parlamentari», dice Luciano Violante a nome dei Ds. «Ciascuno si puí² legittimamente discostare dalle indicazioni del rappresentante al tavolo dei relatori», chiarisce il capogruppo di Forza Italia, Elio Vito. E Pierluigi Castagnetti, capogruppo dell a Margherita: «Diamo per scontate risposte diverse, rispettiamole tutte». Per alcuni articoli, che corrispondono ai passaggi pií¹ delicati della legge, viene richiesto il voto segreto.

FONDO SPECIALE – La fecondazione assistita non sarí  passata gratui tamente dal Servizio sanitario nazionale. Ma verrí  istituito un Fondo speciale per favorire l’ accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita da distribuire alle Regioni: 6,8 milioni di euro per il primo anno. Per il centrosinistra í¨ un a «discriminazione basata sulla ricchezza». «Far pesare per intero la spesa delle tecniche di procreazione assistita sul sistema sanitario pubblico – ha spiegato il sottosegretario all’ Economia Peppino Vegas – significherebbe andare allo scasso comp leto della spesa sanitaria, gií  in grave crisi per colpa dei governi precedenti. E’ vero che la quantificazione prevista dal governo í¨ modesta, ma almeno si puí² consentire l’ avvio di una legge davvero innovativa.».

IN PIAZZA – Discussione in aula, tensione fuori. Di fronte a Montecitorio si sono fronteggiati i rappresentanti del Movimento per la vita e un «cartello» di donne di vari movimenti di sinistra, contrarie alla legge voluta dal centrodestra: Arcidonna, Cgil, Disobbedienti. Monica Guerz oni

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